La prima della scala: la Traviata di Verdi


MILANO - Trionfo sconfinato per Violetta-Diana Damrau, e poi nessuno che se ne andava, neppure per correre alla cena su invito del Sindaco e del Sovrintendente. Nessuno se ne andava sia per applaudire che per contestare, Alfredo-Piotr Beczala, e persino Daniele Gatti: e naturalmente il regista russo Tcherniakov, come è ormai tradizione alla Scala per chiunque metta in scena un'opera che non sia fortemente zeffirelliana, cioè vecchissima. La sontuosa serata era iniziata con un minuto di silenzio in memoria di Nelson Mandela e tutti in piedi, immobili; lo aveva chiesto dal podio il Maestro Gatti, creando uno di quei momenti di commossa concordia che non sempre illumina le prime della Scala e ormai molto raramente la nostra vita social-politica. Un solo grido dal loggione, musicalmente patriottico, "Viva Verdi!", con una vaga premessa minacciosa, tipo, se con questa Traviata me lo sciupate, guai a voi!

Repubblica- 8 dicembre 2013

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